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Un fenomeno decisamente singolare, sta mettendo in crisi gli HR di tutto il mondo, quello degli zappers. Essenzialmente, gli zappers cono giovani professionisti che cambiano azienda con molta frequenza, rimbalzando da una realtà all’altra come se niente fosse.

Un fattore generazionale

Si pensa che la tendenza possa essere un fattore generazionale, dal momento che l’ideologia del posto fisso di Baby Boomers e Generazione X è ormai un lontano ricordo. A supportare la teoria che sia a tutti gli effetti un fenomeno che coinvolge i giovani, le statistiche. Il 43% dei Millennial, quindi uno su due circa, desidera cambiare lavoro entro i 2 anni dall’assunzione. Inoltre, la stima sale fino al 61% se dai Millennial si sposta la lancetta verso la Generazione Z.

Le figure professionali più inclini a questo modo di intendere il lavoro con eccessivo dinamismo sono principalmente legate ai “nuovi” mestieri nati dall’evolversi della tecnologia.

Tossicità e critiche

Di fatto, gli zappers sono figure tossiche che hanno un impatto importante sugli altri collaboratori aziendali. Questi professionisti arrivano in azienda e, senza nemmeno aver compreso a fondo le dinamiche che la regolano, sono già pronti, a darsela a gambe per approdare verso nuove realtà ed esperienze.

La negatività della figura dello zapper può manifestarsi in varie forme nel resto dello staff: attraverso l’istinto di emulazione e in una insofferenza che minaccia alla base la qualità del lavoro. In più, anche il senso di appartenenza alla realtà aziendale è compromesso.

Ma cos’è che spinge molti professionisti di età compresa tra i 20 e i 40 anni ad agire in questo modo sul luogo di lavoro?Voglia di libertà, indipendenza lavorativa, indole generazionale, un po’ di opportunismo, talvolta mancanza di lealtà oppure scarso coinvolgimento da parte dell’azienda? È complicato stabilire con certezza che cosa si nasconde dietro questo fenomeno. Ciò che è chiaro è che gli zappers sono sempre di più e il fenomeno è in crescita.

zappers, immagine descrittiva
zappers, immagine descrittiva

Riconoscere i non-zappers

Per superare questo ostacolo, i recruiter, anno deciso di favorire, in fase di selezione, i profili più motivati e compatibili all’azienda, anche se le skills professionali sono meno appetibili rispetto ad altri candidati. Se vi state chiedendo quali sono i requisiti più ricercati dagli HR in questo momento, la risposta è semplice: rispetto, stabilità, passione e trasparenza.

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