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Assunzioni Agevolate
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Lavorare per vivere o vivere per lavorare? Con la vita lavorativa frenetica, diventa sempre più difficile e impegnativo riuscire a conciliare lavoro e famiglia. La nostra esperta in psicologia del lavoro ci illustra gli effetti positivi di questa intesa.

Come conciliare lavoro e famiglia?

Con l’espressione conciliazione tra lavoro e famiglia si intende la possibilità di vivere, con equilibrio, l’intreccio della propria vita, in particolare tra ruolo lavorativo e ruolo familiare. La riflessione sul tema nasce nella seconda metà degli anni Settanta, ed è legata ai cambiamenti demografici, all’aumento dell’occupazione femminile, delle coppie dual career (in cui entrambi i partner lavorano), nonché delle famiglie mono-parentali. In particolare, oggi, l’attenzione è rivolta alle tipologie moderne di famiglia, perlopiù coppie che si trovano impegnate a destreggiarsi tra tre distinti lavori, due al di fuori della casa, uno all’interno dell’ambiente domestico. In questo contesto, sorge un evidente problema di bilanciamento, principalmente riconducibile a cinque fattori:

  • Il fatto che spesso famiglia e lavoro si trovino in opposizione, anche in relazione alla
    prevalenza di un modello di lavoro basato su una considerevole richiesta di tempo e
    disponibilità.
  • Il maggior valore attribuito al ruolo pubblico, rispetto a quello privato.
    L’insicurezza generale del posto di lavoro, che dunque tende a moltiplicare gli sforzi sul
    fronte del mantenimento dell’occupazione.
  • La tensione tra nuovi e vecchi modelli di lavoro, con particolare riferimento al tema della
    flessibilità.
  • I tagli nelle spese pubbliche, che fanno ricadere i compiti di cura interamente sui membri
    della famiglia.

Conciliare lavoro e famiglia: gli effetti positivi

È evidente come l’organizzazione possa giocare un ruolo fondamentale nel supportare, o ostacolare, l’equilibrio tra lavoro e famiglia dei propri dipendenti. Gli studi a riguardo evidenziano gli effetti estremamente positivi di una cultura family friendly dell’organizzazione, ovvero di un luogo di lavoro che offre benefit, politiche e programmi che promuovono l’equilibrio tra lavoro e resto della vita, mostrando così come la famiglia sia un valore condiviso. Tali effetti positivi si concretizzano, nei lavoratori, in una maggiore prestazione, maggiore percezione di supporto da parte dei superiori, minor turnover e minor conflitto percepito; sul piano del benessere psicofisico, poi, si rileva una maggiore soddisfazione lavorativa, associata a minor stress e maggiore partecipazione nell’ambiente familiare e sociale. Dunque, quali sono le strategie organizzative a sostegno della conciliazione?

Strategie basate sull’orario

Orario flessibile oppure settimane di lavoro compresse; condivisione del lavoro (job sharing) o telelavoro; fondamentali i permessi per i neo-genitori.

Strategie basate sull’informazione

Creazione di siti web intranet lavoro-vita, che offrono informazioni e propongono forum di scambio; servizi e sportelli di documentazione, che mettono a disposizione opuscoli informativi sulla cura (di bambini e anziani).

Strategie economiche

Buoni o convenzioni per la cura dei figli; buoni o convenzioni per viaggi, palestre, centri benessere; assistenza in caso di adozione; assicurazione sanitaria; facilitazioni per i prestiti.

Servizi diretti

Cura dei figli sul luogo di lavoro (ad esempio, asili nido); centri benessere e/o palestre interni all’azienda; sostegno per le emergenze; servizi di facilitazione per le commissioni e di time-saving.

Strategie di cambiamento culturale

Infine, è fondamentale formare manager e supervisori a sostenere i loro collaboratori rispetto agli impegni di conciliazione. Occorre anche stimolare i responsabili a valutare e valorizzare la qualità del lavoro rispetto al tempo di presenza.

 

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